Roma, 06 mag - (Nova) - La Via della seta non e' composto solo dall'Italia e dalla Cina ma anche tutto quello che sta nel mezzo: l'Asia centrale, infatti, rappresenta un'area strategica con cui si puo' avviare una nuova fase di rapporti, soprattutto in termini di investimenti. Lo ha detto il sottosegretario allo Sviluppo economico, Michele Geraci, a margine del seminario economico Italia-Uzbekistan organizzato oggi nella sede del dicastero con la collaborazione dell'Ice. L'Uzbekistan, spiega Geraci, e' un "paese importantissimo perche' nonostante l'interscambio sia di poche centinaia di milioni, si concretizza quasi tutto nelle nostre esportazioni, con un surplus di 300 milioni di euro a nostro favore. E' un paese al centro dell'Asia e ora si puo' parlare a tutti gli effetti di Eurasia". Gli investimenti in Asia centrale, secondo il sottosegretario, rappresentano la "fase 2.0 della Via della seta". La regione, d'altronde, "si sta aprendo" sempre di piu' agli investimenti esteri e, come afferma Geraci, bisogna "sfruttare questa situazione per arrivare prima che sia troppo tardi", ovvero prima di altri competitor. "Erano otto anni che non facevamo una riunione di questo tipo con l'Uzbekistan", ha spiegato il sottosegretario, confermando che si sta "organizzando una missione imprenditoriale, che si terra' probabilmente in autunno, e che non si rivolgera' solo all'Uzbekistan ma anche ai paesi limitrofi".