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La V edizione del Business Forum UE-Azerbaijan: Andamento dei lavori e focus sulla connettività (di Anna Zanetti)
Il 13 giugno 2019 si è tenuta presso l’Hotel JW Marriott Absheron di Baku la quinta edizione del Business Forum UE-Azerbaigian, evento utile a fare il punto sulle sempre più intense relazioni che legano le parti e organizzato dall’Unione Europea in collaborazione con The German-Azerbaijani Chamber of Commerce (AHK), The Azerbaijan Export and Investment Promotion Foundation (Azpromo) e EU4Business. Dalle ore 10.00 alle ore 18.00 più di 800 tra rappresentanti di aziende locali ed europee, membri di enti statali e autorità hanno avuto la possibilità di assistere ad un’intera giornata di conferenze, discussioni ed incontri privati B2B. L’afflusso di partecipanti è stato maggiore rispetto alle precedenti edizioni e forse non è un caso: le relazioni tra UE e Azerbaigian si sono infatti di molto intensificate negli ultimi anni e il 2019 promette di essere un anno particolarmente significativo per le relazioni tra i due partner. Nel corso dell’anno è atteso infatti il rinnovo del primo Accordo di Partenariato e Cooperazione del 1999, che potrà dare nuovo impeto al dialogo politico e alla cooperazione proficua tra l’Unione Europea e la Repubblica azerbaigiana. Le priorità sono molteplici e ben definite e rappresentano una grande opportunità per entrambe le parti. L’Azerbaigian oltre ad essere un fornitore di energia di crescente importanza per l’Europa, si trova anche in una posizione strategica, tra Mar Nero e Mar Caspio, che rende il tema della connettività, in tutte le sue declinazioni, uno dei più meritevoli di attenzione. Inoltre, alla vigilia dell’apertura del Corridoio meridionale del gas tra Mar Caspio e Adriatico, il 2019 segna anche il decimo anniversario dell’inaugurazione del Partenariato Orientale, ossia l’iniziativa congiunta che si propone di rafforzare i rapporti e creare nuove relazioni tra l’Unione Europea e i sei paesi appartenenti all’ex Unione sovietica che confinano ad est con l’UE – Azerbaijan, Armenia, Bielorussia, Georgia, Ucraina, Moldavia. La volontà di creare un’area comune di democrazia, prosperità, stabilità e cooperazione è stata il fulcro di tutto l’evento e il faro guida per tutti gli sforzi fatti per arrivare a realizzarlo con un tale successo.
Il Forum è stato aperto dal Ministro dell’Economia azero, Shahin Mustafaev e da Johannes Hann, commissario UE per la Politica del Partenariato Europeo e per il Negoziato di Allargamento. Entrambi hanno sottolineato l’importanza del Business Forum annuale, come piattaforma per discutere delle prospettive comuni e degli investimenti reciproci possibili. Il Ministro dell’Economia ha fatto innanzitutto una panoramica sull’economia attuale dell’Azerbaijan, sottolineando una crescita anche nel settore non-petrolifero, tradizionale tallone d’Achille dell’economia azera: “The process of economic sustainability and its adaptation to the new conditions has continued since the previous Business Forum. As a result of measures taken to maintain macroeconomic and financial stability, GDP and non-oil GDP increased respectively by 3% and 1.7%, non-oil sector grew by 16.1%, and inflation was 2.1% in the first quarter of 2019”.
Al Commissario UE è invece spettato il compito di ricordare gli obiettivi comuni che entrambe le parti stanno cercando di perseguire nel contesto dei numerosi accordi che da anni legano la realtà europea alla giovane Repubblica sub-caucasica; rilievo particolare è stato dato alla connettività, che sembra essere la base per poter sviluppare progetti futuri e per poter immaginare l’Azerbaijan come parte di un insieme trans-continentale ben collegato: "Implementing reforms and delivering tangible benefits for citizens will remain a key priority in the years to come… If we look at the sectors of work covered by the EU Strategy [on Connecting Europe and Asia], we can see that EU and Azerbaijan have been working on the different sectors of connectivity – transport, energy, digital, and people to people – and should continue to do so in a comprehensive way".
Le introduzioni dei due portavoce non sono state casuali: sono state un breve e puntuale riassunto dei documenti stilati per l’evento e degli accordi presi nel contesto del Partenariato Orientale. Il Business Forum infatti prende vita e dà vita ogni anno al Business Climate Report Azerbaijan, un report elaborato dall’AHK e dalla delegazione UE in Azerbaigian che si prefigge di indagare la prospettiva che le aziende europee presenti in Azerbaigian hanno dell’economia e delle opportunità di business nel paese. Gli obiettivi del Partenariato Orientale sono fissati invece nei 20 deliverables for 2020, ossia venti obiettivi congiunti che l’Azerbaigian e l’UE prevedono di raggiungere nei prossimi anni e che puntano al miglioramento di quattro macroaree tra cui compare, oltre all’economy, alla governance e alla society, anche la connectivity. Ed è proprio dal titolo “connectivity” che ha preso forma uno dei panel di approfondimento più interessanti del pomeriggio del Forum e da cui prenderà forma anche il resto di questo articolo, ponendo come presupposto il fatto che la connettività non sia l’unico punto di interesse dei rapporti azero - europei, ma che sia di certo il miglior mezzo per arrivare a conoscere e sviluppare gli altri.
Durante il pomeriggio del Forum ha avuto quindi luogo un panel di discussione sulla connettività, moderato dal Vicecapo Missione dell’ambasciata del Belgio Denis Naets. Per circa due ore si sono susseguiti sul palco gli interventi di professionisti di calibro elevato che, rispondendo alle domande del moderatore belga, hanno cercato di dare la loro prospettiva sulla situazione dei settori dei trasporti, della logistica e dell’ICT nell’ambito delle relazioni UE – Azerbaigian.
Ha dato avvio al pomeriggio di discussione il Ministro azerbaigiano per i trasporti, le comunicazioni e l’high-tech Ramin Guluzade che ha sottolineato l’importanza della collaborazione con l’Unione Europea per lo sviluppo del settore della connettività. “Europe is very significant for us…Azerbaijan has a great potential for mutual agreement on transportation” sono le parole conclusive dell’intervento del Ministro che ha avuto il compito di menzionare i progetti più importanti in ambito di connettività che guardano all’Europa e all’incremento delle connessioni con la stessa: al primo posto di certo di trova la Baku-Tbilisi-Kars (BTK), la nuova ferrovia che collega Azerbaigian, Turchia e Georgia; segue l’Eastern Partnership Programme che oltre ad essere stato l’impulso per la creazione del Forum, è il percorso da seguire per evitare di far deragliare i progetti futuri; importanti anche gli accordi di cooperazione sulle traffico aereo, gli accordi per il 2030 ed il miglioramento dei processi di digitalizzazione del paese, soprattutto per quanto riguarda la gestione degli hub del paese. Ad ogni relatore è toccato poi il compito di snocciolare uno o più argomenti di quelli citati da Ramin Guluzade, dando una panoramica completa dello stato di avanzamento dei vari progetti e dei punti critici di ogni specifico settore.
Primo tra tutti Taleh Ziyadov, Direttore Generale del Baku International Sea Trade Port, ha fatto notare l’importanza dell’Hub Concept. Partendo dal presupposto che secondo lui esistono due tipi di connettività, quella virtuale e quella fisica e che senza connettività fisica, non può esistere nient’altro, ha ricordato a tutta la platea che il fulcro della connettività sono gli hub e che come nell’antichità venivano creati collegamenti tra le varie città commerciali, anche oggi devono essere creati collegamenti tra i “nuovi hub”.
L’obiettivo secondo Taleh Ziyadov è quello di creare “a much vibrant economic growth” e che lo si può fare solamente connettendo gli hubs, creando “trade facilitation and logistic ecosystem” ed unificando il tutto attraverso una piattaforma digitale che sia collegata ovviamente anche al resto d’Europa. La Free Trade Zone di Alat è stato un altro punto importante del suo intervento e che è servito da esempio per introdurre il concetto che l’Azerbaigian non ha bisogno solo di creare hub di transito, ma ha bisogno di creare dei veri e propri centri in cui gli imprenditori possano stabilire gli headquarters delle loro attività creando nuovi posti di lavoro e nuove opportunità per i lavoratori.
Ha fatto seguito il CEO di AzerTelecom, Fuad Allahverdiyev, che ha dato voce a uno dei progetti più importanti nel settore delle comunicazioni di cui lui si occupa, ossia del progetto dell’Azerbaigian di diventare un “Digital Hub”. La creazione di un canale di telecomunicazione tra Europa e Asia e l’introduzione della linea di cavi in fibra ottica porterebbe secondo il capo di AzerTelecom alla “transformation of our country into a Regional Digital Center for the Caucasus, Middle and South Asia, the Middle East and the surrounding regions” e alla creazione di nuovi posti di lavoro in un settore che non sia quello dell’Oil&Gas. Consapevole del fatto che sia un progetto ambizioso, Fuad Allahverdiyev ha elencato le tre fasi principali che secondo lui dovrebbero essere affrontate per arrivare all’obiettivo preposto: la prima sarebbe una fase di costruzione delle infrastrutture interne dell’Azerbaigian, di ampliamento dei sistemi di sicurezza, di connessione di tali infrastrutture con le infrastrutture dei paesi vicini e soprattutto di adesione ai progetti della Nuova Via della Seta; la seconda fase sarebbe quella di creazione di relazioni con gli operatori del settore degli altri paesi e la fase finale prevederebbe la realizzazione di una grande infrastruttura globale con l’Azerbaigian come “innovative center for the entire region”.
L’unica donna presente sul palco ha poi preso la parola: Catherine Barberis, rappresentante dell’European Investment Bank (EIB) per i paesi confinanti a est con l’Unione Europea, ha cercato di enfatizzare come i progetti di connettività dell’Azerbaigian siano strettamente collegati con quelli della Georgia, in cui l’EIB aveva già stanziato 1 milione di euro per la rimessa a nuovo delle strade. La portavoce europea pensa infatti che la riabilitazione delle strade e delle infrastrutture sia infatti un punto di partenza importante per sviluppare il business di un paese e che insieme alla digitalizzazione del settore dei trasporti possa essere una spinta molto forte per il settore privato.
Il direttore di Gosselin John Braeckeveldt è poi intervenuto, dando un po’ di realismo e concretezza agli interventi precedenti. Ha messo l’accento sul fatto che l’Azerbaigian ha bisogno di un governo più aperto poiché la legislazione molto difficile tende a complicare molti processi. “Silk Road that passes through Azerbaijan is not working” è forse la frase più significativa dell’intervento che è terminato con la conclusione che i costi e i tempi di trasporto sono ancora due aspetti molto critici della connettività azera.
Il focus della conversazione è poi passato ai trasporti aerei grazie alla presenza di Farhan Guliyev, Direttore dell’Air Navigation Services Department Azerbaijan Airlines, che oltre a far notare che l’Azerbaijan è uno dei paesi più ricchi per quanto riguarda la navigazione aerea, sta anche aumentando il volume dei trasporti aerei, sia mercantili che di passeggeri, a tal punto che le infrastrutture del settore devono essere duplicate per poter reggere tali ritmi.
Gli ultimi due oratori del panel sono stati Natig Heydarov, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Alliance Logistic, e Elshan Zeynalov, Managing Director per Georgia e Azerbaijan di Alstom Transport Azerbaijan, che essendo tecnici del settore hanno dato luce ad aspetti più pratici della questione come il fatto che si stiano creando nuove importanti FTZ sui confini del paese, l’accenno al memorandum di Ankara per la BTK e il fatto che per fornire locomotive all’Azerbaigian vi è bisogno innanzitutto di avere le ferrovie necessarie per farle arrivare.
Con molti spunti di riflessione si è quindi concluso un intenso pomeriggio di discussioni. Difficile capire a che punto siano realmente i progetti di costruzione di tutti gli obiettivi che l’Azerbaigian si sta ponendo, ma la cosa certa è che di tali obiettivi ce ne sono in abbondanza in questo paese e che di certo non manca lo spazio per una collaborazione proficua con l’Unione Europea. La firma, si spera prossima, del nuovo accordo di partenariato con l’UE e la messa a punto delle priorità dettate dal “2019 Report on EU-Azerbaijan relations in the framework of the revised European Neighbourhood Policy” sembrano essere i prossimi passi da percorrere per rafforzare e intensificare una relazione che sembra essere pronta per affrontare un rinnovamento significativo.