Sin dai primi anni di indipendenza dall’Unione Sovietica, sotto la guida di Nazarbayev, il Kazakhstan ha dimostrato di avere delle prospettive di sviluppo molto ambiziose. Ultimamente, questa dinamica di crescita si è sempre più legata alla modernizzazione e al progresso tecnologico, in concomitanza con il processo di innovazione digitale che si è affermato a livello globale nell’ultimo decennio. In Kazakhstan, più dell’80% della popolazione utilizza quotidianamente Internet, dato che non si discosta di molto dal 90% della popolazione statunitense [1]. Il paese sta effettuando dei radicali cambiamenti in chiave tecnologica sempre più diffusi ed integrati tra loro con un impatto molto evidente sulla vita delle persone, non solo a livello infrastrutturale e commerciale, ma anche nella sfera dell’educazione, dei trasporti urbani e del tempo libero.
Nell’ottica di questo processo di crescita, nel 2018 è stato avviato a livello statale un progetto quinquennale denominato “Digital Kazakhstan”, con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo economico del paese, migliorando la qualità della vita dei cittadini e creando le condizioni adeguate ad una efficace transizione verso un’economia funzionale ed il più possibile digitale [2]. Sono state dunque individuate e delineate cinque macroaree di interesse (la digitalizzazione delle industrie, la transizione a stato digitale, la creazione di un ecosistema innovativo, lo sviluppo del capitale umano e l’implementazione della “via della seta digitale”), corrispondenti ai principali obiettivi per il 2022 e per le quali sono state pianificate diverse iniziative ed oltre un centinaio di eventi. Per implementare questo progetto, sono stati inoltre coinvolti un grande numero di esperti internazionali, tra cui: “[…] CEO of InfoWatch group of companies Natalya Kasperskaya, CEO of SecDevgroup Rafal Rohozinski, executive director of INSEAD Bruno Lanvin, the founder of the E-Governance Academy Ivar Tallo, the chairman of the advisory board of Fraunhofer Institute Burghard Shil and the IT and electronics manager of the World Economic Forum Danil Kerimi, and also on the system of video conferencing — the international guru in the field of cybersecurity Dan Lohrmann [3].”
Quasi metà della popolazione del Kazakhstan oggi vive in aree urbane, che si sviluppano soprattutto sotto forma di agglomerati cittadini (come Almaty, Nur-Sultan o Karaganda). Per questo motivo, nel contesto della trasformazione in senso tecnologico del paese, all’interno del progetto “Digital Kazakhstan” è stato inserito un piano che riguarda nello specifico lo sviluppo delle cosiddette smart cities. Nel corso degli ultimi anni, si è sentito sempre più parlare di realtà urbane e metropolitane accostate al termine “smart”, “intelligente”, per indicare città in cui “investments in human and social capital and traditional (transport) and modern (ICT) communication infrastructure fuel sustainable economic growth and a high quality of life, with a wise management of natural resources, through participatory governance” [4]. Ma in realtà una smart city non è solo un luogo in cui sono presenti nuove tecnologie integrate, ma si tratta bensì di un concetto molto più ampio che riguarda un completo ripensamento del piano della città in funzione dell’innovazione, ponendo la comunità locale ed il suo coinvolgimento al centro del dialogo economico e di sostenibilità. Tale aspetto riveste un ruolo centrale nel discorso sulle città intelligenti; l’assessore alla Trasformazione digitale di Milano, ex top manager di Microsoft Roberta Cocco, ad esempio, ha lavorato molto sulla questione sociale del capoluogo lombardo, enfatizzando la necessità di sviluppare il concetto di “smart citizens” [5].
Anche il Kazakhstan sta lavorando allo sviluppo di un ambiente sostenibile, inclusivo e tecnologico, e per farlo ha pianificato di rendere almeno 5 città completamente smart entro il 2030; per questo motivo, sono state create ad hoc delle posizioni ministeriali dedicate all’implementazione di tali progetti congiuntamente alle akimats locali, cioè le amministrazioni comunali [6]. Gli obiettivi dell’implementazione delle smart city sono principalmente tre: migliorare la qualità dei servizi pubblici, creare un ambiente urbano più confortevole per i cittadini ed infine rendere le città più sicure agendo in un’ottica di prevenzione [7].
Il concetto di città smart include un ampio numero di componenti, partendo dai semafori intelligenti sino ad arrivare ai sistemi integrati, che forniscono a cittadini e residenti notevoli miglioramenti delle condizioni di vita, rispondendo efficacemente e velocemente ai mutevoli bisogni delle società contemporanee. Parallelamente, il dinamismo e l’integrazione tecnologica non si limitano alle attività quotidiane e individuali, ma agiscono e hanno un impatto anche a livello economico, commerciale e di relazioni politiche internazionali: “A “smart” city is an agglomeration in which each resident is given access to all services in the form best suited to their needs. […] At the same time, “smart” cities are characterized by successful experience in attracting foreign direct investment and global sources, which have become socially and economically open to the rest of the world” [8].
I primi esperimenti in Kazakhstan sono stati condotti sulla capitale, Nur-Sultan, e sulla piccola cittadina del nord Aqkol. Il brand “Astana - smart city” ha riscosso un discreto successo, permettendo alle autorità di introdurre innovazioni tecnologiche e digitali nel tessuto urbano, favorendo la partecipazione dei cittadini alle dinamiche di sviluppo sociale e facilitando l’avvio dei processi di diversificazione economica a livello commerciale: “Roadmap” of the Smart Astana concept implies the optimization of six characteristics combination that make up “smart city”: “smart” economy, “smart” management, “smart” life, “smart” mobility, “smart” people and “smart” environment. The application of all parts of a “smart” city is intended to result in an improvement in the quality of life, improvement of housing and communal services, renovation of utility networks and increasing safety in cities [9]”. Per questo motivo, la capitale kazaka è diventata una delle prime città dell’Asia Centrale ad essere inclusa nel rating internazionale delle città tecnologiche ed intelligenti dell’International Data Corporation (IDC), basato su un indice riguardante il livello di “maturità” delle smart cities, ottenendo un punteggio di 2.48 – il più alto in Asia Centrale. A livello globale, Mosca ha ottenuto mezzo punto in più, 3.1, mentre in testa si trova Singapore (4.4), seguita da New York City (3.7) e Dubai (3.6) [10].
Tra le iniziative che hanno riscosso maggiore successo, meritano di essere citati il sistema di illuminazione stradale smart di Almaty, che ha permesso di risparmiare il 40% dell’energia che avrebbe consumato un impianto tradizionale [11], e la rete di video sorveglianza chiamata “Sergek”, che ha portato ad una elevata riduzione di incidenti stradali e, in generale, del livello di criminalità nelle strade delle città principali [12].
Alla luce di questi sviluppi recenti, l’Organizzazione del turismo mondiale delle Nazioni Unite (UNWTO) ha deciso di organizzare l’ottavo summit globale sulle smart cities come destinazione del turismo urbano a Nur-Sultan dal 9 al 12 ottobre, dopo che il sindaco Bakhyt Sultanov ha presentato l’innovazione infrastrutturale della capitale kazaka a Lisbona il 5 aprile, in sede del Mayors Forum for Sustainable Urban Tourism [13]. L’UNWTO è un’organizzazione di importanza globale, responsabile della promozione di un turismo responsabile e universalmente accessibile come motore di crescita economica e di sviluppo inclusivo ed ecologico, fornendo assistenza e consulenza specializzata in tutto il mondo. Questo mette in evidenza l’importanza di rendere, sin dal principio, le smart cities anche smart tourism destination, ponendo dunque il turismo al centro dell’agenda di sviluppo di queste moderne realtà urbane. In tale modo infatti, anche i turisti diventano partecipanti allo sviluppo di città e società più inclusive, sostenibili e resilienti. Il settore turistico ha svolto un ruolo fondamentale sin dall’inizio, soprattutto per quanto riguarda Almaty, dove da anni lo sviluppo del turismo è stato uno dei principali obiettivi comunali e statali.
Tra i temi che verranno discussi durante il summit, rivestono un ruolo centrale l’attenzione alla sostenibilità, le innovazioni e l’inclusione del turismo nell’agenda di sviluppo urbano, soprattutto in relazione con i diciassette Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) promossi dalle Nazioni Unite, ed in particolare con il numero undici, “Sustainable cities and communities”, che mira a rendere le città più resilienti, sicure e, appunto, sostenibili. Il programma dell’ultima giornata sarà invece dedicato ad una discussione riguardo alle soluzioni tecnologiche per i problemi del settore turistico, il ruolo che giocano in questo ambito le partnership tra settore pubblico e privato, ed infine l’aumento dell’accessibilità delle destinazioni urbane in relazione alla maggiore attenzione rispetto ai sistemi cittadini digitali integrati [14]:
“According to the UN, in 2015, 54 percent of the world’s population lived in urban areas and, by 2030, this share is expected to reach 60 percent. Along with other key pillars, tourism constitutes a central component in the economy, social life and the geography of many cities in the world and is, thus, a key element in urban development policies. Tourism is intrinsically linked to how a city develops itself and provides more and better living conditions to its residents and visitors” [15].